Ambientale. Nuova mostra collettiva in collaborazione con Urbanautica

4 dicembre 2021, ore 19:00

Che impatto ha sulla società e sugli individui il cambiamento ambientale? In questo preciso momento della storia la consapevolezza sulla capacità dell’azione umana di incidere il pianeta su scala globale/locale è ai massimi livelli nella comunità scientifica e dilagante nell’opinione pubblica. Il termine Antropocene, introdotto dal chimico e Premio Nobel Paul Crutzen per definire l’epoca geologica attuale, si è fatto largo nel dizionario comune. Eppure le sfide da risolvere sono prepotentemente urgenti. Cresce un divario conflittuale con le nuove generazioni che osservano una classe “adulta” incapace di prendere sul serio la questione. Le conseguenze di questa “empasse condivisa” sono evidenti e manifestano tutta la loro intensità nei frequenti eventi calamitosi diffusi nei media (incendi, alluvioni, tempeste, e via dicendo), nello stato di inquinamento perenne delle città e delle campagne urbanizzate, nella scomparsa di biodiversità anche culturale, nelle pressioni migratorie, nella fragilità in generale della specie umana sempre più allergica al suo intorno.

 

Per avvicinare questo tema l’esposizione ‘Ambientale’ in collaborazione con Urbanautica – piattaforma di studio su antropologia visuale e paesaggi culturali – propone una selezione di opere che invitano ad affrontare la complessità della posta in gioco, a intravvedere possibili prospettive, ad isolare delle tematiche di approfondimento e a favorire per quanto ci è possibile un dialogo e un dibattito. Il titolo fa leva dunque sull’aggettivo “ambientale” per decontestualizzare il significato comune, e provare a vederci dentro. I lavori in mostra sono altrettante finestre sul mondo che rallentano lo sguardo, producono un disincanto, creano spazio altro per pensare. A partire dalla video installazione di Tolga Akbaş che scrittura la incessante trasformazione del suolo come vista da una astronave. O le macro scansioni del paesaggio depauperato dalla civiltà del consumo ad opera di Simon Carruthers. Spazi che diventano alienanti, playground dimenticati, geografie in bilico tra nostalgia e rassegnazione come nel sogno americano frantumato di Noah Addis. Conflitti ma anche contraddizioni. Mia Carolina Rogersdotter con la sua pubblicazione che ripercorre 450 km lungo il fiume Lule, in Svezia, mostrando una natura incanalata e indispensabile alla produzione di energia “verde” idroelettrica. Quale è o spessore del compromesso? Una volontà di potenza quella espressa  dalla specie umana che diventa impedimento, vincolo, barriera, ambiente ostile anche per le persone. Come le strutture discriminatorie ritratte da Julius C. Schreiner.  E ancora la finzione, il camouflage, il simulacro, un bisogno di ecosistema che scorre sul filo dell’illusione, un confortante e riappacificante green washing che filtra dagli scorci vernacolari di Miguel Novais Rodrigues. Ma il sedativo non basta. L’ospite inquietante è una presenza difficile da aggirare. Anche tra i boschi e le montagne, e laddove spesso ci si rifugia in cerca di una guarigione, di una medicina alternativa. E allora che le fotografie di Diego Brambilla appaiono rivolte più alla restituzione di uno spazio interiore. Quasi a compensare un vuoto. Di desideri, di sentimenti. E Silvia Mangosio ce li indica a partire dal corpo, talvolta raffigurato in autoritratti, o plasmato nelle forme sculture che ci svelano inequivocabili cose concave e svuotate. Occorre riempirla altrimenti la terra, di semi e volontà. Di fatica e condivisione. Di rispetto e umili gesta. Così pare concludere il racconto per immagini che ci arriva da Giuseppe De Santis e Giuseppe Dipace.

 


Autori in mostra: Noad Addis (Stati Uniti); Tolga Akbaş (Turchia); Diego Brambilla (Italia); Simon Carruthers (Inghilterra); Giuseppe De Santis e Giuseppe Dipace (Italia); Silvia Mangosio (Italia); Miguel Novais Rodrigues (Portogallo); Mia Carolina Rogersdotter (Svezia); Julius C. Schreiner (Germania)


La mostra inaugura sabato 4 dicembre 2021, alle ore 19.00.
Ingresso libero, posti limitati. Registrazioni da qui.
Dal 5.11.2021 al 30.01.2022


 

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© Tolga Akbaş, da video ‘New Images from the Earth’

 

noah addis
© Noah Addis, ‘America’s Playground’

 

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© Diego Brambilla, ‘Off the Mark’