Incontri di fotografia #16: Infernetto. Una storia di ordinaria follia urbana con Valentina Parisi

23 novembre 2021, ore 21:00

La registrazione della diretta è ora disponibile da qui


Lo spazio Lab27 è lieto di annunciare nell’ambito delle attività collaterali alla mostra ‘Abitare lo stigma’, il sedicesimo appuntamento di INCONTRI DI FOTOGRAFIA che si svolgerà il prossimo 23 novembre alle ore 21:00. In diretta online sul canale YouTube di Lab27 assieme a Valentina Parisi e del suo Infernetto.

Il progetto nasce nel 2018 con l’intento di raccontare la storia di un’area urbana di Roma, l’Infernetto appunto. Attraversando questa zona, si è attraversati da sensazioni contrastanti. Il paesaggio è affascinante per la sua grande diversità ma poi, all’improvviso, tutto diventa omogeneo e ordinato. Anche il toponimo  fa venire in mente l’idea di un ambiente non proprio tranquillo! Circa la metà dei 1000 ettari, infatti, è occupata da edifici sorti “spontaneamente”. Alla fine degli anni ’50, i pionieri dell’Infernetto iniziarono ad acquistare i terreni agricoli su cui iniziarono a costruire le loro case. Erano per lo più persone che non potevano permettersi una casa e che ne avevano sentito parlare in qualche modo o che l’avevano scoperta di ritorno dal mare nei pressi di Ostia, nella ricerca di un luogo dove rilassarsi al fresco delle querce da sughero. Infernetto è una zona di confine, a ridosso della Tenuta Presidenziale di Castel Porziano, a 20 km da Roma, lungo la superstrada Via Cristoforo Colombo, che collega il centro di Roma al suo litorale. Fino agli anni ’70 abitare lì significava vivere senza servizi di base: niente elettricità, nessun collegamento alle fogne, né strade, né scuole. C’era solo terra deserta con poche case rurali sparse, campi che non coltivavamo né inadatti alla coltivazione, perché tutta l’area era soggetta, ed è tuttora, a rischi idrogeologici. Grazie al desiderio di costruire una vita immersa nella natura, essendo Infernetto adiacente alla Riserva Naturale di Castel Porziano, i primi abitanti svilupparono un forte senso di comunità e identità grazie al quale costruirono le prime strade e si batterono per la costruzione delle prime scuole. Oggi Infernetto è un quartiere residenziale, con oltre 40.000 abitanti; è più ordinato di prima (almeno in alcune zone), ma il processo di urbanizzazione non è stato completato. Nel 1994 il Comune di Roma ha predisposto il piano regolatore dell’area ma il progetto di urbanizzazione non è mai partito. Non ci sono scuole, strade, strutture sanitarie, biblioteche, luoghi di ritrovo. Le varie amministrazioni comunali hanno incrementato la cubatura attraverso compensazioni edilizie; in altre parole vendendo metri cubi ai costruttori. Così facendo, il costo dei terreni e delle case è aumentato favorendo lo sfruttamento del lavoro e il commercio illegale. L’Infernetto, che ospitò persino Abdullah Ocalan, che era sotto la sorveglianza dei servizi segreti di tutto il mondo, ha perso completamente il suo aspetto originario a causa di un delirio urbanistico che separa e divide. C’è una politica che non coinvolge i cittadini, che vende, specula e trasforma paesaggi agricoli, naturalistici e sociali in spazi stagni. Case in costruzione, terreni apparentemente abbandonati, case chiuse, muri e recinzioni, vegetazione che prende il sopravvento ovunque possa trovare un po’ di spazio, edifici di nuova generazione, alberi da sughero agli incroci, degrado lontano dalle ville, assenza di marciapiedi, cavalli nei giardini, pecore al pascolo, macchine in corsa e pochissime persone a piedi. Perdi il senso dell’orientamento all’Infernetto, perché non ci sono più punti di riferimento; tutto è stato progettato intorno alle auto. Oggi è difficile, anche per chi vi è nato, immedesimarsi nel territorio e orientarsi.


Valentina Parisi è nata a Roma, dove si è diplomata al liceo cinematografico e televisivo, con specializzazione in fotografia,  e si è laureata presso la facoltà di Lettere con specializzazione in Geografia. La sua ricerca adotta sempre un approccio interdisciplinare. La fotografia è uno dei mezzi che usa per esprimere la sua visione del paesaggio spesso antropizzato. Il suo ultimo progetto “Infernetto” è stato realizzato attraverso una fanzine autoprodotta, ed è stato presentato nel 2019 da LeporelloBooks di Roma. Ha partecipato a diversi workshop relativi alla realizzazione del libro, con Israel Ariño, Avarie Publishing, CESURALAB, che ha mostrato interesse per la storia e per i suoi progetti a lungo termine. Valentina, infatti, sviluppa temi che giungono a compimento dopo anni di ricerca e sperimentazione. Non è un’amante dei ritratti; quindi l’aspetto antropologico è presente nei suoi racconti in termini di azioni e trasformazioni dello spazio. Collabora con diverse associazioni e onlus che si occupano di disabilità, psichiche e fisiche, proponendo un percorso educativo in cui la fotografia diventa strumento per definire se stessi e la relazione con gli altri. Ha dedicato molti anni della sua ricerca a progetti autobiografici, come “Black is a color”, esposto al Festival Fotoleggendo di Roma e vincitore del Portfolio Project, organizzato dalla Galleria Gallerati di Roma. La sua curiosità e attenzione per le questioni sociali l’hanno portata a collaborare con l’International Women’s House e con artisti performativi come Claudia Padoan e Iginio De Luca. Alcuni dei suoi lavori sono stati pubblicati su varie riviste web e alcuni sono stati selezionati dall’Osservatorio Nazionale – Fotografia Femminile, per essere pubblicati nel loro catalogo. Attualmente è impegnata nella realizzazione di un progetto itinerante: un foro stenopeico e una camera oscura in movimento.

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”

 

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© Valentina Parisi dalla serie “Infernetto”