Post-Bellico. Sul ciò che resta. In mostra F. Bardazzi, Z. Gafić, V. Pagliuca, N. Teryoshin

24 settembre 2022, ore 19:00

La video registrazione della presentazione inaugurale della mostra è disponibile da qui.


 

Lab27, nell’ambito della nuova programmazione 2022/23 orientata ad approfondire le questioni sociali nel contemporaneo, inaugura il 24 settembre alle ore 19.00 la mostra “Post-bellico. Sul ciò che resta” con fotografie di Ziyah Gafić , Vincenzo Pagliuca, Nikita Teryoshin e Filippo Bardazzi.

 

L’Europa, il mondo, da qualche mese assiste all’offensiva militare nella regione Ucraina. L’escalation del conflitto armato, iniziato nel 2014, ha prodotto instabilità con ricadute economiche e sociali la cui portata resta imprevedibile. In rete è la guerra in diretta che scatena reazioni impulsive e lascia poco margine di comprensione e approfondimento. Una produzioni di immagini usa e getta, ingombrante, che catalizza emotività, e sparisce in fretta. Sul solco di questa riflessione Lab27 con la mostra “Post-bellico. Sul ciò che resta” sposta l’attenzione in un piano diverso, quella della memoria e delle sue tracce. Un invito a considerare la guerra non solo come un evento, bensì un processo che investe la società, una tensione strutturale che la attraversa, la marca, e la condiziona inesorabilmente.

 

Ziyah Gafić aveva 12 anni quando è iniziata la guerra in Bosnia. La sua adolescenza è stata segnata da un regolare fuoco di cecchini, bombardamenti, fame. Quella era la vita durante l’assedio di Sarajevo, il più lungo della guerra moderna. Trascorsi 20 anni, il ragazzo oggi fotoreporter e documentarista di fama internazionale, sceglie di omaggiare la sua terra ancora indebolita da nepotismo e corruzione sistemica. “Heartland” cattura la quiete, la solitudine e la determinazione delle persone che portano avanti la vita nonostante il tessuto stesso della loro comunità, i rituali e la vita sociale sono stati fatti a pezzi e migliaia di corpi vengono ancora riesumati da fosse comuni. (Info)

 

ziyah gafic paesaggio bosnia guerra mostra documentario fotografia treviso lab27
Vista dell’installazione di Ziyah Gafić, Lab27, Treviso, 2022 (Foto di Noemi Civiero)

 

ziyah gafic paesaggio bosnia guerra mostra documentario fotografia treviso lab27
Dettaglio delll’installazione di Ziyah Gafić, Lab27, Treviso, 2022 (Foto di Noemi Civiero)

 

ziyah gafic paesaggio bosnia guerra mostra documentario fotografia treviso lab2
© Ziyah Gafić dalla serie “Heartland”

 

Circa 350 bunker furono edificati prima dello scoppio della seconda guerra mondiale lungo il confine con l’Austria, sul territorio conteso del Sud Tirolo. Un enorme sistema di fortificazioni dismesso dall’esercito nel 1993. Vincenzo Pagliuca esplora il valore educativo di questo patrimonio che affonda le radici in un capitolo drammatico della storia d’Europa e altresì nelle metamorfosi potenziali nel futuro. Da quella organica che lascia alla natura il compito di nascondere la tragedia nell’oblio vegetale del tempo, a quella della volontà prometeica che piega anche i bunker a nuove funzioni, nuova vita, ad un fine sempre e del tutto umano. Alla conservazione che manifesta elementi architettonici e ne esalta la bellezza come atto eroico, fino ai bunker tali e quali, in cui non vi è sopravvento sulla storia, ma dura memoria, e dunque riflessione. (Info)

 

vincenzo pagliuca guerra alpi paesaggio mostra bunker documentario fotografia
Vista dell’installazione di Vincenzo Pagliuca, Lab27, Treviso, 2022 (Foto di Noemi Civiero)

 

vincenzo pagliuca guerra alpi paesaggio mostra bunker documentario fotografia
© Vincenzo Pagliuca dalla serie “Bunkers”

 

Migliaia di bunker restano sparsi per il paesaggio albanese, dimenticati in spiagge, fagocitati dalle trasformazioni urbane, dispersi nella vegetazione o mescolati agli insediamenti. Se ne stimano intorno ai 750.000 di queste scorie, frequenti comparse private della loro funzione originaria e ormai digerite dal tempo. Le tondeggianti strutture in cemento armato furono progettate, in varie dimensioni, dal governo di Enver Hoxha, il leader comunista dello Stato dal 1944 al 1985. Nonostante il dispiego immane di risorse, la propaganda, nessuno dei bunker ha mai servito in alcun conflitto. Filippo Bardazzi ci ricorda che queste strutture restano una vivida testimonianza contro nazionalismi e regimi autoritari che spesso si servono della guerra quale minaccia per alimentare il potere e controllo sulla popolazione. (Info)

 

filippo bardazzi guerra albania bunker documentario fotografia
Vista dell’installazione di Filippo Bardazzi, Lab27, Treviso, 2022 (Foto di Noemi Civiero)

 

filippo bardazzi guerra albania bunker documentario fotografia
© Filippo Bardazzi dalla serie “Bunkers”

 

Nikita Teryoshin, con “Nothing Personal” conduce l’osservatore dietro le quinte del business globale della difesa, l’esatto opposto del campo di battaglia: un enorme parco giochi per generali, ministri e capi di stato, dove si consumano affari tra aperitivi e armi luccicanti. I soldati e i cadaveri sono manichini o pixel sugli schermi di un simulatore per combattimenti artificiali. Le fotografie sono state raccolte in 14 fiere tra il 2016 e il 2020 in Europa, Africa, Asia, Nord e Sud America. Il fotografo russo sfila il velo di ipocrisia che spesso maschera il dibattito sulle guerre e ci mostra il carattere globale e ineludibile del settore industriale e della corsa agli armamenti. (Info)

 

nikita teryoshin guerra armi paesaggio mostra industria documentario fotografia
Vista dell’installazione di Nikita Teryoshin, Lab27, Treviso, 2022 (Foto di Noemi Civiero)

 

nikita teryoshin guerra armi paesaggio mostra industria documentario fotografia
Vista dell’installazione di Nikita Teryoshin, Lab27, Treviso, 2022 (Foto di Noemi Civiero)

 

nikita teryoshin guerra armi paesaggio mostra industria documentario fotografia
© Nikita Teryoshin dalla serie “Nothing Personal”, The real battlefield” – A huge cake for the guests during the closing ceremony in Abu Dhabi. IDEX 2019, Abu Dhabi, United Arab Emirate


Mostra aperta tutte le domeniche dalle 16 alle 19, sino al 27 novembre 2022. Escluse festività.
Si ringrazia Festival Della Fotografia Etica di Lodi per la collaborazione alla mostra di Nikita Teryoshin.


Lab27 ha un fine etico che si esprime nel sostegno a Children Future Projects – CFP Onlus, un’associazione di beneficenza nata nel 2007 a Treviso con l’intento di aiutare bambini ospiti negli istituti-orfanotrofi e giovani che vivono nel disagio in Ucraina. Da oltre 15 anni sostiene progetti concreti nei settori sanitario, istruzione e primario. A fronte dell’emergenza dovuta al conflitto militare gli aiuti raccolti sono devoluti anche per affrontare ulteriori crisi e priorità dettate dalla guerra. Scopri come aiutare da qui.