“Tra il bianco e il nero”: in mostra con Pablo Piovano, Lorenzo Zoppolato e Giorgio Negro
27 settembre 2024, ore 21:00Per inaugurazione registrarsi all’evento da qui o via email a lab27.it@gmail.com. Saranno presenti gli autori Lorenzo Zoppolato e Giorgio Negro.
Lab27 inaugura, a Treviso, il venerdì 27 settembre alle ore 21:00 la nuova programmazione espositiva con la mostra “Tra il bianco e il nero”. Con l’ambizione di continuare a sollevare attenzioni sulle questioni del vivere sociale e dell’abitare il mondo, Lab27 riunisce assieme tre autori, Pablo Piovano, Lorenzo Zoppolato e Giorgio Negro che del bianco e nero hanno fatto una cifra personale. Tre progetti fotografici si misurano in scala di grigio con il cosiddetto “nuovo mondo”, con il meridione delle Americhe, che si piega ancora mal volentieri ai dogmi del vecchio continente. La resistenza indigena, una poesia onirica, e un fatalismo mistico costringono più che altrove a riscriverne le leggi e la storia.
© Pablo Piovano, The Return of the Ancient Voices, 20 Febbraio, 2019. Ercilla, Araucanía, Cile
Pablo Piovano, fotografo argentino, celebre per il documentario che ha denunciato l’impiego di pesticidi nella Pampa, ci porta tra il popolo Mapuche, il popolo della Terra. Lo fa per spiegarci le ragioni di una lotta irriducibile. Contro abusi, umiliazioni ed espropriazioni e a favore delle proprie origini, lingua, medicina e visioni del mondo che non possono coincidere con la rimozione di foreste e fiumi, con l’assimilazione ad un progresso suicida, con una natura ridotta a benzina per l’industria, con un cosmo dissacrato e castrato di ogni misticismo. Un popolo che da oltre 500 anni rivendica la propria dignità, e così facendo la possibilità di un’alternativa alla miopia occidentale che ne ha usurpato diritti e terre. Prima delle Americhe, degli Amerigo Vespucci, delle conversioni forzate, delle pulizie etniche, delle dighe e degli habitat di cemento, c’era Wallmapu e un altro modo di stare al mondo. Ancestrale e meno distruttivo.
© Pablo Piovano, The Return of the Ancient Voices, 18 Novembre 2021. Huañaco Millao Autonomous Community, Araucanía, Cile. Tiare Huentecol
Lorenzo Zoppolato non è nuovo al Sud America, da cui ha già tratto panoramiche che tradiscono finzioni oscillanti tra i grigi incerti dell’esistenza patagonica e regalano insieme l’ampiezza di un sogno. Nella sua Buenos Aires infinita l’autore di Udine tratteggia una mappa di volti cadenti e corpi poetici che incarnano tante storie interrotte e chi guarda ne percorre pezzi sospesi sul destino di una città. La città ereditata da Borges che egli affronta con quel fervore, e ce la restituisce a colpi, a click, timidi e spavaldi. Il mistero irrisolto della vita accompagna le fotografie di Zoppolato, ed è per questo che forse ci pare di averle già viste queste immagini. Dentro da qualche parte dove non sappiamo dare un nome. Nel fiume delle vite che ci precedono e saranno. Vite che ci arrivano discrete come la luce dell’alba.
© Lorenzo Zoppolato, Neverending Buenos Aires
© Lorenzo Zoppolato, Neverending Buenos Aires
© Lorenzo Zoppolato, Neverending Buenos Aires
“Pathos” di Giorgio Negro è un racconto sentimentale frutto del bisogno di compassione e di lenire 20 anni di operazioni umanitarie in zone di guerra. Sono fotografie coltivate tra la gente di strada che parlano di quanto fa bene lasciarsi sorprendere. Da un gesto, da un volo sottile come la percezione che guida le scelte. Un repertorio sudamericano in cui spicca l’innocente crudeltà di un sogno negato, la sensualità tradita da un palcoscenico oscuro. Un immaginario pure animalesco, quasi zoomorfico, che si mescola alla nuda vita, al suolo di un grigio scuro e organico, ai cieli aperti spazzati di nuvole cupe e meno inutili del presente. Una disperazione angelica e meravigliosa che puzza di umano. Come un fumo che sale dal niente. E che ti resta tra gli occhi nel ricordo di una fiamma. Del tempo che brucia.
© Giorgio Negro, Pathos, Perù 2019
© Giorgio Negro, Pathos, Brasile 2014
© Giorgio Negro, Pathos, Cuba 2014
La mostra è aperta la Domenica dalle 16 alle 19 fino al 24 novembre 2024. O su appuntamento. Ingresso libero. Per l’inaugurazione gradita conferma via email a lab27.it@gmail.com
Nell’ambito della mostra si svolgeranno anche i seguenti incontri con ospiti d’eccezione:
martedì 1 Ottobre, Pablo Piovano
domenica 13, Ezio Ciol
domenica 27, Filippo Barbero