"Andata e Ritorno. Breve guida per turisti radicali nella Val Venosta" è molto più di un libro: è un invito a ripensare il nostro modo di attraversare i luoghi, di guardarli e di raccontarli. Nato dall’incontro tra Ugo La Pietra e Manuel Canelles, il progetto editoriale si presenta come un dispositivo culturale e performativo che scardina le logiche del turismo convenzionale, trasformando la guida di viaggio in un’esperienza poetica e critica.
Il volume non offre mappe per orientarsi, ma strumenti per disorientarsi, proponendo un percorso che intreccia immagini, appunti, riflessioni e interventi teorici. Sei luoghi emblematici della Val Venosta – dal campanile sommerso del lago di Resia alle cave di marmo di Lasa – diventano così occasioni per interrogare il paesaggio, sottraendolo alle narrazioni da cartolina e restituendolo come materia viva, fragile, problematica.
Il contributo di Manuel Canelles, in particolare, si muove tra la teoria e la narrazione, riflettendo sul senso del viaggio contemporaneo e sul potere delle immagini di plasmare l’immaginario collettivo. Il paesaggio, in questa prospettiva, non è sfondo da consumare ma testo stratificato, da leggere e riscrivere.
L’incontro con Canelles sarà dunque un’occasione per scoprire una geografia alternativa, intima e critica, capace di aprire nuove possibilità di sguardo e di esperienza.
"Andata e Ritorno. Breve guida per turisti radicali nella Val Venosta" è molto più di un libro: è un invito a ripensare il nostro modo di attraversare i luoghi, di guardarli e di raccontarli. Nato dall’incontro tra Ugo La Pietra e Manuel Canelles, il progetto editoriale si presenta come un dispositivo culturale e performativo che scardina le logiche del turismo convenzionale, trasformando la guida di viaggio in un’esperienza poetica e critica.
Il volume non offre mappe per orientarsi, ma strumenti per disorientarsi, proponendo un percorso che intreccia immagini, appunti, riflessioni e interventi teorici. Sei luoghi emblematici della Val Venosta – dal campanile sommerso del lago di Resia alle cave di marmo di Lasa – diventano così occasioni per interrogare il paesaggio, sottraendolo alle narrazioni da cartolina e restituendolo come materia viva, fragile, problematica.
Il contributo di Manuel Canelles, in particolare, si muove tra la teoria e la narrazione, riflettendo sul senso del viaggio contemporaneo e sul potere delle immagini di plasmare l’immaginario collettivo. Il paesaggio, in questa prospettiva, non è sfondo da consumare ma testo stratificato, da leggere e riscrivere.
L’incontro con Canelles sarà dunque un’occasione per scoprire una geografia alternativa, intima e critica, capace di aprire nuove possibilità di sguardo e di esperienza.