Nell'appuntamento domenicale dedicato agli approfondimenti della mostra L’America tra sogni e disincanti, avremo il piacere di dialogare con Dionisio Gavagnin, co-curatore dell’esposizione, che ci guiderà alle origini della fotografia americana e al suo legame con lo “spirito” degli Stati Uniti. Partendo dall’arrivo della dagherrotipia oltreoceano, grazie a Samuel Morse nel 1839, Gavagnin ricostruirà la fase pionieristica in cui la fotografia si diffuse come mestiere e strumento di documentazione, dalle prime immagini di Mathew Brady fino alle produzioni al seguito della corsa all’oro. Un percorso che, nella seconda metà dell’Ottocento, si intreccia con il cosiddetto “Rinascimento americano” della letteratura e della filosofia trascendentalista: Emerson, Thoreau, Melville, Whitman e altri contribuirono a forgiare un’idea di natura come esperienza spirituale e democratica, destinata a influenzare anche l’immagine fotografica.
Con Carleton Watkins e il suo metodo “foto-topografico” prende forma una visione tipicamente americana, capace di unire la precisione scientifica alla tensione simbolica, aprendo la strada ai grandi fotografi della conquista del West come Timothy O’Sullivan e William Henry Jackson.
L’intervento di Gavagnin ci accompagnerà in questo viaggio, mostrando come la fotografia abbia saputo raccontare la nascita di un’identità culturale, sospesa tra esplorazione, mito e disincanto.
Bio
Studioso di arte moderna e contemporanea e di letteratura, con particolare attenzione alla poesia. Ha pubblicato due volumi sulla storia della fotografia (Homini & Domini, 2011; Fini & Confini, 2018) e tre raccolte poetiche con l’editore Campanotto. Ha curato mostre per Musei, Fondazioni e Gallerie, tra cui: Le stanze dell’arte (2012), Body (2015), Paesaggi anomali (2016), Incontri-Incanti (2018), Il Grande Risveglio (2021) e Le donne e la Fotografia (2021).
Per Lab27 ha co-curato nel 2024 la mostra "Da Atget per Basilico. L’archeologia nel vedere"
Nell'appuntamento domenicale dedicato agli approfondimenti della mostra L’America tra sogni e disincanti, avremo il piacere di dialogare con Dionisio Gavagnin, co-curatore dell’esposizione, che ci guiderà alle origini della fotografia americana e al suo legame con lo “spirito” degli Stati Uniti. Partendo dall’arrivo della dagherrotipia oltreoceano, grazie a Samuel Morse nel 1839, Gavagnin ricostruirà la fase pionieristica in cui la fotografia si diffuse come mestiere e strumento di documentazione, dalle prime immagini di Mathew Brady fino alle produzioni al seguito della corsa all’oro. Un percorso che, nella seconda metà dell’Ottocento, si intreccia con il cosiddetto “Rinascimento americano” della letteratura e della filosofia trascendentalista: Emerson, Thoreau, Melville, Whitman e altri contribuirono a forgiare un’idea di natura come esperienza spirituale e democratica, destinata a influenzare anche l’immagine fotografica.
Con Carleton Watkins e il suo metodo “foto-topografico” prende forma una visione tipicamente americana, capace di unire la precisione scientifica alla tensione simbolica, aprendo la strada ai grandi fotografi della conquista del West come Timothy O’Sullivan e William Henry Jackson.
L’intervento di Gavagnin ci accompagnerà in questo viaggio, mostrando come la fotografia abbia saputo raccontare la nascita di un’identità culturale, sospesa tra esplorazione, mito e disincanto.